L'ARCHIVIO FOTOGRAFICO: https://www.archivitessili.biella.it/oggetti/4847-archivio-fotografico/
La sezione fotografica è complementare a quella cartacea e ne rispecchia piuttosto fedelmente l’articolazione, raccontando per immagini molte delle vicende testimoniate dai documenti scritti e arricchendoli di informazioni e di particolari, di volti e di atmosfere.
Si tratta, complessivamente, di oltre 15.000 immagini, la cui datazione è compresa tra i primi anni del ‘900 e i giorni nostri, ma che nella stragrande maggioranza si concentrano nel sessantennio successivo al 1945, anno di ricostituzione della Camera del lavoro di Biella dopo la ventennale abolizione delle libertà democratiche e associative (politiche e sindacali) imposte dal fascismo.
Prima di incamminarci per una “visita guidata” lungo il percorso attraverso i fondi fotografici conservati presso il Centro, così come ci è stato chiesto di fare, è opportuno fornire succinte informazioni generali che consentano al lettore di farsi un’idea delle caratteristiche di questa collezione, dei tempi e dei modi in cui si è andata formando nel corso dei vent’anni di vita dell’istituto che la conserva.
La prima avvertenza d’obbligo è che il valore di questo giacimento di immagini non deriva tanto dalla qualità intrinseca dei singoli pezzi, dalle loro valenze artistiche, dall’abilità del fotografo: le nostre non sono, insomma, delle “belle fotografie” , salvo eccezioni. Sono fotografie interessanti nel loro insieme sia perché, come si è detto, integrano e rendono più leggibile la documentazione cartacea, sia perché rivelano un particolare sguardo, la sua intenzione non neutrale nello scegliere e immortalare momenti ed eventi fissati dall’obiettivo. Raccontano, dunque, anche la storia di una mentalità, di una cultura.
Quanto al modo in cui si è andato costituendo, anche l’archivio fotografico, come quello cartaceo, può essere ripartito in due grandi sezioni: la prima - prima perché ha costituito il nucleo originario della raccolta - è quella costituita da tutte le immagini provenienti dagli uffici della Camera del lavoro e dei sindacati di categoria, ossia prodotte da questi soggetti o comunque reperite nel contesto della documentazione della loro attività. L’altra sezione comprende l’insieme dei fondi fotografici conferiti al Centro da soggetti collettivi o da singole persone, sia come nuclei isolati, sia come parte di donazioni comprendenti anche carte, libri e quant’altro.
Il grado di descrizione, di riordino e di catalogazione delle immagini non è omogeneo per tutti i fondi, come si vedrà, e ancora non è stata avviata alcuna catalogazione informatizzata né, se non sporadicamente e per necessità di utilizzo editoriale, alcun salvataggio digitale. E’ stata data priorità al riordino della documentazione cartacea, fonte imprescindibile per gli studenti e i ricercatori che in questi anni hanno svolto ricerche presso il Centro e per coloro che vorranno in seguito occuparsi di storia sociale e, più strettamente, sindacale del XX secolo. Negli ultimi anni tuttavia si sta tentando di recuperare, con il ricorso alla memoria personale dei più anziani, il maggior numero possibile di informazioni sulle immagini, che se non corredate da didascalia che ne indichi data, luogo, contesto e personaggi, sono destinate a perdere quella ricchezza comunicativa che in potenza possiedono, a rimanere muta.
Il Centro di documentazione ha stipulato con la Regione Piemonte una convenzione che prevede l’utilizzo del software Guarini per la successiva schedatura delle immagini, che verranno così convogliate in una banca dati regionale.
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